Erasmo di Valvasone Le Rime

Non potendo dormire, e travagliato da lunghe vigilie,
l'autore fa questo sonetto

Dove ti stai così lontano, o sonno,
da queste amiche tue tenebre oscure?
O noioso silenzio, o piume dure,
in cui posar mie luci unqua non ponno.

Quand'era atto a vegghiar, mio falso donno,
mi facei tu scordar ben degne cure;
or ch'io son stanco, e aver molli e secure
notti m'è d'uopo, ohimè, mai non assonno.

Tace l'aria; la terra intorno intorno
è queta; e l'ombra a mezzo '1 ciel sen vola.
Luna, e tu versi un largo oblio dal corno.

Pace non sa trovar questa alma sola,
e 'l mio cor di pensieri aspri soggiorno
s'è fatto: o sonno, omai chi mi t'invola?

Commento e note

Sonetto, di schema ABBA ABBA CDC DCD
Il tema lirico dell'invocazione al sonno è presente in molti poeti, che si valgono variamente di memorie e suggestioni classiche . Qui il tema filtra e convoglia pulsioni di nuove sensibilità, tensioni di gusto e immaginative, ideologiche e stilistiche.
3-4. noioso: doloroso. - o piume ecc.
4. in cui i miei occhi non possono mai trovar riposo.
5. Quand'era ... vegghiar: cioè, da giovane, quand'ero capace di star sveglio. - donno: signore; falso, perch� si impadroniva subdolamente dei sensi.
11. Luna, e tu: nota l'intensità e la novità della commossa inversione.

Canta lo splendore della sua donna

Quando pallida in ciel miro ogni stella,
e fosca nebbia innanzi al ciel si stende,
lume a mal grado suo la notte prende
da questa donna, e vien lucida e bella;

e quando il solar carro Eto rappella
per lo sentier che più sublime ascende,
il chiaro giorno, che via più s'accende
da' raggi suoi, lei più bel sol appella:

così ella appar doppio splendor adorno,
ch'ad ambe le stagion tanto riluce
ch'oscuro esser non può dove ha soggiorno.

Ma com'è che in virtù di quella luce
sì contraria a la notte, amica al giorno,
sempre più nel mio cor tenebre induce?

Commento e note

Sonetto, di schema ABBA ABBA CDC DCD
1. Quando ecc: cioè nei mesi autunnali e invernali. miro; vedo
4. vien ecc.: e diventa luminosa e bella
5. quando ecc.: cioè, nei mesi primaverili ed estivi- Eto: dei quattro cavalli del carro del Sole (Piroo, Orientale, Eto, Flegonte), è quello che, con luce corrusca, lo tiene altissimo (sublime) a mezzo il cielo.
7. via più: sempre più
8. lei ecc.: la chiama il più bel sole.